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GIORNO DEL RICORDO 2019

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Il 9 febbraio nell’Aula Magna dell’I.I.S. “T. Sarrocchi “ di Siena si è svolto un incontro per commemorare il Giorno del Ricordo, in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza Senese e dell'Età Contemporanea (I.S.R.S.E.C.) di Siena a cui hanno partecipato alcune classi del triennio del Tecnico e del Liceo, accompagnate dai docenti.

Nell’intervento di apertura il Dirigente Scolastico, Ing. Stefano Pacini, ha sottolineato la drammaticità degli eventi che caratterizzarono gli anni che vanno dal 1943 al 1947, anni in cui migliaia di italiani furono infoibati e altrettanti costretti ad abbandonare la propria terra, in un esodo forzato da quei territori fino ad allora italiani.

Il Dirigente ha ricordato che accanto alla memoria e alla solennità istituzionale che non può mai essere disattesa, ci sono i numeri dei morti e degli esuli e che quindi per comprendere appieno la portata degli eventi tali numeri devono essere trasformati in volti, storie e ricordi personali; il Dirigente ha infine ribadito la necessità che le giovani generazioni debbano conoscere bene la Storia per non dimenticare. Il ruolo di trasmissione del testimone culturale e della memoria storica è demandato alla Scuola, chiamata ad accompagnare e sostenere in modo oggettivo la formazione di una coscienza critica, attraverso il confronto tra punti di vista diversi.

L’incontro è proseguito con la lettura a cura della prof.ssa Maria Grazia Bibbò di alcuni articoli della L. 30/2004, promulgata per istituire la Giorno del Ricordo e con l’intervento del professor Riccardo Bardotti, responsabile della sezione didattica dell'I.S.R.S.E.C. che ha condotto un’approfondita analisi storica sulla questione tormentata del confine orientale del nostro paese, premessa della questione giuliano dalmata, ovvero dei tragici eventi a cui fa riferimento il Giorno dei Ricordo.

La narrazione è stata arricchita da letture, curate dagli studenti del nostro Istituto, di testi autobiografici dalle cui parole traspariva tanto dolore per le persecuzioni subite e grande nostalgia per la propria patria.

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La conclusione della mattina è stata affidata alla struggente canzone di Simone Cristicchi “ Magazzino 18 “ che ricorda il numero del magazzino nel porto vecchio di Trieste, tuttora esistente, dove sono stipati tutti gli oggetti che gli esuli furono costretti ad abbandonare.